Formicolio, diminuzione di forza e sensibilità, dolore crampiforme di mano e avambraccio tali da provocare risvegli notturni, sono i sintomi più comuni.
La sindrome del canale carpale (o tunnel carpale) rappresenta la compressione del nervo mediano al suo passaggio nel canale carpale, dovuta all’infiammazione cronica dei tendini flessori. Le cause sono ancora ignote, ma la popolazione colpita è molto ampia - per età, genere e attività lavorativa.
Oltre alla clinica, l’unica indagine strumentale attendibile per la diagnosi è l’elettromiografia degli arti superiori che permette di evidenziare un rallentamento della conduzione sensitiva e motoria del nervo mediano a livello del polso.
Come si cura
Le terapie conservative sono raramente efficaci, se non nelle fasi molto iniziali della patologia.
Nelle fasi conclamate (sintomi ed elettromiografia positivi) l’indicazione terapeutica è l’intervento chirurgico di decompressione del nervo, eseguito in genere con tecnica endoscopica in anestesia locale. L’intervento, della durata di pochi minuti, comporta una piccola incisione al polso e l’apertura del canale del carpo. La ridotta invasività dell’intervento permette di ritornare in pochi giorni alle proprie attività quotidiane, con un utilizzo della mano consentito nell’immediato post-operatorio.
Sono neoformazioni ripiene di liquido sinoviale, “lubrificante” contenuto all’interno delle articolazioni e delle guaine dei tendini. Si localizzano perlopiù sul dorso del polso, meno di frequente sul lato palmare o alla base delle dita. Queste neoformazioni, definite gangli o cisti sinoviali, possono risultare dolorose e le loro dimensioni possono variare nel tempo, talvolta riducendosi fino a una transitoria scomparsa. Per la diagnosi è sufficiente la visita dello specialista, a volte supportata da un esame ecografico.
Come si cura
Se la cisti non provoca dolore, non limita il movimento o non raggiunge dimensioni troppo voluminose, può essere lasciata in sede. In questo caso è tuttavia consigliabile una visita specialistica di inquadramento, per determinare la natura della neoformazione e stabilire la corretta indicazione terapeutica. Utili sono il monitoraggio della sintomatologia e l’uso di un tutore dedicato notturno.
In caso di sintomatologia persistente o limitante l’attività di tutti i giorni, si renderà necessario l’intervento chirurgico di asportazione, generalmente eseguito in anestesia loco-regionale.
Si tratta di un’infiammazione dei tendini flessori di uno o più dita: i tendini diventano più spessi e faticano a scorrere all’interno del canale digitale (pulegge). Questa situazione provoca il caratteristico “scatto” nei movimenti di flessione ed estensione del dito interessato. Lo scatto è accompagnato da dolore e da impaccio nei movimenti. Le cause non sono sempre chiare e talvolta vanno ascritte a uno sforzo ripetuto nel tempo.
Come si cura
Il trattamento conservativo, che si avvale di tutori notturni e/o infiltrazioni di corticosteroide, riduce il gonfiore e il dolore localmente ma non sempre è risolutivo per eliminare lo scatto.
L’intervento chirurgico, eseguito in anestesia locale, ha lo scopo di allargare il passaggio dei tendini attraverso una piccola incisione alla base del dito e consente una completa risoluzione dei sintomi. Dopo l’intervento alcuni semplici esercizi di fisioterapia favoriranno lo scorrimento dei tendini e il recupero completo della funzione
Più comune nelle donne con più di 40 anni, la rizoartrosi è una forma artrosica che colpisce la base del pollice, in particolare l’articolazione trapezio-metacarpale. Causa una deformazione del pollice e rende molto dolorosi i movimenti di presa a causa del contatto diretto delle ossa che hanno visto consumata la cartilagine articolare. Per la diagnosi è sufficiente eseguire una semplice radiografia delle mani.
Come si cura
Imparare gesti che permettono di risparmiare l’articolazione e usare un tutore di riposo notturno possono alleviare grandemente i dolori e le limitazioni funzionali. Quando il dolore è tuttavia insopportabile, è indicato l’intervento chirurgico di trapeziectomia e artroplastica in sospensione, eseguito con un’anestesia che coinvolge tutto il braccio per alcune ore. Il pollice e il polso rimangono immobilizzati per tre settimane, mentre le altre dita vengono lasciate libere. Dopo questo periodo il gesso viene sostituto da un tutore confezionato su misura, che potrà essere rimosso per eseguire la fisioterapia - indispensabile per rieducare il pollice ai movimenti e per riconquistare la presa e la forza della mano.
È un’infiammazione dei tendini che estendono e allontanano il pollice dalle altre dita della mano (estensore breve e abduttore lungo di pollice). Provoca dolore molto intenso al polso e alla base del pollice durante i movimenti di presa, interferendo con lo svolgimento delle più semplici attività quotidiane. Difficilmente si risolve in modo spontaneo, ma tende a diventare una tendinite cronica.
Come si cura
Il trattamento iniziale è conservativo, con l’ausilio di un tutore notturno e antinfiammatori topici per un paio di mesi. Quando questo trattamento non è risolutivo, si esegue un intervento chirurgico per liberare i tendini del primo comparto dorsale attraverso una piccola incisione sul polso. L’intervento ha una durata di pochi minuti ed è eseguito in anestesia locale. Alcuni semplici esercizi di fisioterapia favoriranno la guarigione dei tendini infiammati.
Definita anche la “malattia dei vichinghi” il morbo di Dupuytren è una malattia che colpisce uno strato fibroso che si trova sotto la pelle del palmo della mano, chiamato aponeurosi palmare. Porta alla formazione di noduli e cordoni fibrosi a livello palmare, che possono portare a una vera e propria retrazione delle dita, con conseguente riduzione della funzionalità della mano.
L’eziologia è ad oggi pressochè sconosciuta, anche se si riconoscono una causa genetica e diversi fattori potenzialmente peggiorativi - di natura traumatica, metabolica e farmacologica.
Come si cura
Gli stadi iniziali, definiti nodulari, non trovano indicazione a trattamento se non al monitoraggio. Quando tuttavia si presenta una retrazione palmo-digitale si rende necessario un intervento chirurgico per ripristinare l’estensione delle dita interessate. Esistono diverse tecniche chirurgiche, più o meno invasive, che vengono eseguito in anestesia locale o loco-regionale (plesso ascellare).
Lo Specialista della Mano saprà guidarvi nella scelta dell’intervento chirurgico più adatto.